Il risveglio dell'albino - Recensione di Giorgia Wasp

Il risveglio dell’albino – Franco Giacoia, Palmiro Mignini
Recensione di Giorgia Wasp




Titolo: I cieli del sole morente vol.1 – Il risveglio dell’albino
Autore: Franco Giacoia, Palmiro Mignini
Genere: fantasy
Editore:  Youcanprint
Pagine: 301
Isbn: 9788892618329


La luce che illumina il mondo sta tramontando.
Il Buio reclama ciò che la luce ha sempre difeso.
Una missione impossibile per completare un esodo.

“È strano. In un mondo di luce, combattere nelle tenebre”.

Nasedo, capo della resistenza, ha guidato una spedizione sull’isola di Ylania, per il recupero di materiale indispensabile, prima che il Buio la reclami come propria. Durante gli scavi scoprirà una capsula contenente un “uomo” A023, un albino. Sbalordito del ritrovamento decide di seguire il proprio istinto e permette a quest’ultimo di unirsi al gruppo. Akarthia, la loro terra natia, è sempre stata salvata da albini improvvisamente venuti per risolvere questioni complesse e per dispensare sapere e tecnologia.
Nasedo confida che anche questa volta l’albino riuscirà a salvare la sua terra e trovare il modo di interrompere l’avanzata del Buio. Peccato che Jonathan non ricordi nulla del suo passato, tanto meno il motivo per il quale è stato mandato in questo mondo. 
Oltre al problema imminente del Buio i reggenti di Akarhia non permettono alle persone che vivono fuori dal perimetro interno di entrare nella capitale, decidendo di abbandonarle al proprio destino. 

Jonathan lesse nei loro gesti la stoica rassegnazione di chi è costretto a combattere per la propria sopravvivenza contro un nemico che ha il volto scheletrico della fame, il corpo rigonfio e purulento della malattia e gli occhi iniettati di sangue della miseria, un nemico che non può essere vinto con armi convenzionali, un nemico che non può morire e che perciò non teme la sconfitta.

Nasedo si è fatto portavoce della resistenza e ha ingaggiato battaglia contro l’impero, ben sapendo di non poter vincere contro la flotta imperiale.
Per questo motivo, prima che sia troppo tardi, decide di partire per una missione suicida accompagnato da poche ma fidate persone; Yumi una druida, Lanthis ex spadaccino dell’impero ora disertore, Nadir un mercenario che vende la propria bravura di aviopilota e Jonathan l’albino.

“Un bell’esordio, proprio come uno stupido eroe da teatro” si derise subito dopo. “Ti aspetti in cambio riconoscenza, un indulto o solo un bell’epitaffio?”

Ognuno dei quattro personaggi principali viene caratterizzato in maniera egregia, durante la narrazione emergono nuove sfumature che rendono i personaggi palpabili. Ognuno di loro nasconde dei segreti che pian piano verranno svelati.
Le descrizioni permettono al lettore di entrare nella narrazione e visualizzare immediatamente lo scenario che li circonda.
I vari colpi di scena fanno si che la storia proceda ad un ritmo veloce, tanto da non volerla interrompere.
Questo libro è stato una piacevole sorpresa, un fantasy ben costruito che non ha nulla da invidiare a tanti autori conosciuti.
(La nota a piè di pagina è stata un tocco di classe.) 

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